Musica e denuncia: arte urbana dei murales di via Conchetta
Scritto da Luana Falasca il Giugno 8, 2023
In via Conchetta, tra vecchie e nuove osterie, piazzette, giardini in fiore sotto i ruderi di un’antica fabbrica di birra, troviamo due murales.
L’universo in musica
Uno s’illumina di notte, come un cielo stellato.
Si chiama “Music is a never ending journey” ed è stato realizzato dagli Orticanoodles sopra una parete di quattrocento metri quadrati.
Su un fondo nerissimo, intorno a un enorme cuore e a inedite costellazioni con la forma di strumenti e note, orbitano tutti i generi musicali del mondo.
Alcuni spazi sono stati lasciati volutamente vuoti in attesa di nuovi generi, nuove invenzioni musicali che potrà riservarci il futuro.
Il murale è stato realizzato nel 2018 in occasione della Milano Music Week e vuole rappresentare la musica come un viaggio senza fine, universale.
Ma anche un viaggio emotivo che tocca il cuore.
Lo sguardo sull’omologazione
L’altro murale di via Conchetta è sulla parete bianca dello storico centro sociale Cox 18.
È stato dipinto nel 2008 da Blu, il misterioso artista marchigiano che The Guardian nel 2011 ha segnalato come uno dei dieci migliori street artist al mondo.
I lavori di Blu sono stati contraddistinti sin dall’inizio da una critica ai governi e alla società.
Il murale di via Conchetta raffigura persone dalle teste “collegate”, a denuncia dell’omologazione della nostra società.
Solo una delle figure emerge dal fiume di teste disegnate in bianco e nero, con una grafica essenziale che ricorda il fumetto.
È una figura nuda, seduta su una sorta di piedistallo.
Si eleva sulla massa mostrandoci la schiena, mentre è intenta a prendersi cura di una piantina.