Little Simz è un’immensa artista

Scritto da il Dicembre 23, 2022

Little Simz, nome d’arte di Simbiatu Ajkawo, è un’attrice londinese di origini nigeriane, nonché una fra le rapper più forti al mondo. Non si tratta di una celebrità che fa molto parlare di sé, come spiega attraverso il titolo del suo ultimo capolavoro uscito nel 2021, l’album “Sometimes I might be Introvert” (“A volte posso risultare introversa”). Per questo molti lettori potrebbero non averla mai sentita nominare, e proprio per questo motivo vi vogliamo descrivere un suo live, degno di una vera leonessa: il suo nome abbreviato “Simbi” ricorda molto quello di Simba il re leone.

Simbi la rapper

Guardandola sul palco nella sua grinta, semplicità, perfezione nei flow e nei movimenti, umiltà e disinvoltura non può che venire in mente un filo continuo che la collega direttamente a un’altra icona a cui di certo si è molto ispirata, Lauryn Hill. Se poi si ascoltano attentamente i suoi testi, davvero profondissimi e compostamente di denuncia, sorge spontaneo un altro paragone: quello con Kendrick Lamar, di cui sembra la controparte femminile. Lo stesso Kendrick, per non parlare del più influente rapper inglese Stormzy hanno entrambi confermato che Little Simz è fra le migliori su scala mondiale. Nella sua musica esperimenta e spazia moltissimo, soprattutto nella scelta dei beat, adattandosi su qualsiasi tipo di strumentale, da quelle più old school a quelle elettroniche e drill. Anche i ritmi africani, che scorrono nelle sue vene, arricchiscono alcuni suoi brani facendo viaggiare gli ascoltatori verso orizzonti lontani.

Simbi l’attrice

A proposito della sua attività di attrice, possiamo dire che è avanzata di pari passo con quella di cantante hip hop. Queste due passioni e talenti sono emersi quando in giovane età Simbi frequentava il St Mary’s Youth Club situato nel quartiere di Islington dove lei è cresciuta, nel nord di Londra. La forte compenetrazione di queste due carriere ha portato a risultati davvero unici e raffinati. La gestualità in accompagnamento ai brani cantati e l’espressività nei monologhi che Simbi spesso vi aggiunge lasciano trasparire uno studio molto attento di ogni particolare. All’apice della popolarità Simz ha ottenuto un ruolo piuttosto importante nella serie inglese “Top Boy” disponibile su Netflix e ambientata nei sobborghi londinesi.

Little Simz a Milano

Little Simz è passata da Milano lo scorso 5 dicembre nella cornice del suo tour europeo proprio incentrato sull’album sopracitato “Sometimes I might be Introvert”, che doveva tenersi a inizio del 2022 ma che è slittato alla fine dell’anno. Un album monumentale di 19 tracce, estremamente introspettivo e che le è valso la vittoria del Mercury Prize 2022, ovvero il premio come miglior album del Regno Unito. La location che l’ha accolta nel capoluogo meneghino è stata il Fabrique, che lei ha saputo riempire con il solo aiuto di un dj. Anche la coreografia, sebbene constasse di una sola raggiera di led verticali illuminati a seconda del mood delle canzoni, si è rivelata molto efficace. L’outfit era molto sporty e poco ricercato: felpa e pantaloni abbastanza larghi color terra bruciata, capelli raccolti, cappellino blu elettrico con la scritta “LA” bianca e occhiali da sole neri. In tutto questo minimalismo il talento di Simbi è emerso ancora più brillante e critallino.

Picasso con la penna

Entra super-carica in un bagno di luci arancio ed esordisce con il brano “Two worlds Apart”, sulla dicotomia nell’amore. Il colore del brano successivo è il blu perché in “I love you, I hate you” tocca il tema estremamente personale del suo rapporto ambivalente col padre, molto assente dalla sua vita. È poi il momento dell’infuocata “Offend” in cui Simz se la prende con la gente che straparla e non la ascolta bene, lei che con la penna è come Picasso e che non ha paura di offendere alcuno quando si esprime di getto. La cantante prosegue agguerrita con “Boss” in cui dice di essere lei il capo nella coppia ed esorta il partner a smettere di giocare col suo cuore. Si mette persino al sint investita da luci intermittenti che seguono il ritmo da lei dettato. Il climax continua con “Standing Ovation”, che parla di bisogno di riconoscimento, spesso indotto dall’esterno e della difficoltà di rimanere integri per oramai dieci lunghi anni nella scena rap. Simz pensa di esserci riuscita piuttosto bene, tanto che la standing ovation debba proprio essere riservata a lei. Il pubblico obbedisce entusiasta, perché chi non può darle ragione?

Introversa ma con un sacco da dire sulle strumentali

Dopo aver raccolto l’affetto dei fan Simz li invita ad ascoltare bene il prossimo brano “Introvert”, la cui parte iniziale è di un’intensità indescrivibile. Beat dalla sonorità marziale con tamburi e fiati, faro rosso puntato sulla cantante: drammaticità alla massima potenza. Simz descrive quanto questo mondo sia difficile e ingiusto, affermando però che lei, donna nera fiera delle sue origini, troverà la sua strada per realizzarsi. Il video di questo singolo, girato presso il Museo di storia naturale di Londra, è la location più azzeccata. Via la felpa e gli occhiali neri, perché sta arrivando il brano “Rolling Stone” a travolgere gli ascoltatori con un flow irrefrenabile. Tornando all’umiltà di questa antidiva, lei decide di lasciare il palco e cantare 101 FM fra il pubblico, come fosse a Londra, e in segno di riconoscenza e rispetto. Racconta di quando ha iniziato a rappare con pochi mezzi, per arrivare fino ad oggi in cui trasmette la sua musica e quella che le piace sulle frequenze di radio 101 FM.

Dritta al punto, senza paura

Tornata sul palco riprende con il monologo introduttivo di “Protect your energy” che motiva il suo essere introversa come un tentativo di proteggere la sua energia, per evitare interferenze esterne. Segue “Selfish” un brano chiave dell’album precedente “Grey Area” e che è stato fra i pezzi portati live dalla cantante al famosissimo Coachella 2019, grande traguardo personale. Simz continua a sparare rime pazzesche su sonorità tribali in “Point and Kill”, in cui abbatte chiunque la intralci mentre insegue i suoi obiettivi, e in “Fear No Man” in cui dice di starle alla larga perché non teme alcun uomo. Durante quest’ultimo pezzo sembra di essere in un villaggio africano attorno al fuoco ripetendo il ritornello come un mantra. Per la canzone seguente, con un intro di chitarra elettrica la stessa Simz ne imbraccia una bianca candida e suona e rappa con grande naturalezza.

Little Simz canta la forza delle donne

Il concerto volge al termine e Simbi porta una delle sue canzoni più intime: “How did you get here” in cui si chiede come è arrivata a dove è adesso, seguendo il suo intuito, impegnandosi moltissimo e probabilmente superando i suoi maestri. Il pubblico intona il ritornello sventolando i cellulare con le torce accese e ritrasmettendole tutto il calore che lei ha regalato loro senza risparmiarsi. Non può mancare uno storytelling toccante come “Little Q, pt. 2”, un brano in cui Simbi descrive la storia tormentata di suo cugino, cresciuto nel sud di Londra. Luci viola, Little Simz si siede per “Miss Understood”, un gioco di parole con l’aggettivo “misunderstood” che in inglese significa “incompresa”. Chi vuole essere autentico e fedele a se stesso spesso cozza contro un muro di incomprensione. Ed ora la perla assoluta, “Woman”, un inno alla femminilità in tutte le sue espressioni, fogge e colori, in un mondo che ancora non la considera e riconosce abbastanza. Un pezzo maturo e impegnato nel rimarcare quanto sia importante celebrare ogni essere umano nella sua diversità e unicità. Segue uno spoiler di un pezzo in prossima uscita, su un club beat dal ritornello davvero coinvolgente che invita tutti a ballare. Simz mantiene l’atmosfera quasi da discoteca con il pezzo finale “Venom”. Luci verdi, beat inquietante che sembra accompagna un serpente che parte all’attacco e sputa veleno nel microfono con extrabeat da capogiro. Parte il pogo come degna conclusione di uno spettacolo che è valso molto di più del valore del biglietto.

La rivincita delle donne nel rap sulla scena americana e inglese

Prima di chiudere l’articolo sembra doveroso parlare della rivincita del female rap, di cui Little Simz incarna la perfetta testimonial proprio perché il suo successo non si basa principalmente sull’immagine. Le donne in questo genere sono state presenti fin dal giorno uno, ma in schiacciante minoranza e con scarsa considerazione. Per fortuna negli ultimi tempi questa triste tendenza si sta un po’ correggendo. Fra le pioniere ci sono sicuramente le Salt-n-Pepa, Queen Latifah, Mc Lyte, e poi Lauryn Hill, Mary J Blige, Missy Elliott, Eve, Lil Kim, Da Brat, Bahamadia. Le regine della scena attuale sono Doja Cat, Cardi B, Nicky Minaj, Megan Thee Stallion, Armani Caesar. Sebbene più modesta della piazza americana, la scena rap UK da cui proviene Little Simz, si è fatta notare molto ultimamente. La queen è proprio lei, ma diverse colleghe mostrano grande grinta come Lady Leshurr e le star della drill, che in Europa ha trovato il suo epicentro proprio a Londra, come Ivorian Doll, Shaybo, Lavida Loca, Miss Lafamilia.

Le rapper donna in Italia cominciano a emergere

In Italia con le ladies nel rap game siamo ancora un po’ indietro. La prima è stata La Pina “che ascoltava hip hop fresco dall’America” e rappava con il gruppo storico degli Otierre, decisamente un mito.  Recentemente le acque si stanno muovendo con artiste più mainstream come Madame, Beba, Anna, e altre che hanno ancora molto spazio di crescita come Big Mama che si ispira a modelli americani come Lizzo,  Priestess che ha collaborato anche con MadMan, la più grezza ma molto talentuosa Leslie, e infine Miss Keta, personaggio molto particolare con uno stile tutto suo, sia in termini di musica che di immagine. Proprio lei ha riunito un gruppo di fortissime cantanti nella canzone “Le ragazze di Porta Venezia”, facendosi affiancare da La Pina, Priestess, Roshelle, il tutto impreziosito dalle voci spettacolari di Elodie e Joan Thiele. Da segnalare anche la dj e producer Rossella Essence che accompagna spesso i dj set di Beba e di molte altre artiste; e una cantante non prettamente hip hop ma che è sorella del rapper e producer Tha Supreme e che ha all’attivo numerosi featuring con rapper e una voce e dei flow molto versatili.

Eccoci in direttura d’arrivo, e questa volta vi lasciamo con dei compiti per casa: forti di tutte le super rapper sopracitate createvi una playlist su Spotify che potreste intitolare “Ladies al Mic”. Guardatevi anche la serie “Top Boy” su Netflix per controllare le doti di recitazione di Simbi. Al momento vedere Little Simz ancora dal vivo sarà un po’ difficile. Purtroppo il tour europeo si è concluso il 18 dicembre a Oslo e quello americano del 2024 è stato cancellato per l’esposizione finanziaria troppo alta che avrebbe comportato all’artista indipendente. Speriamo comunque che non ci faccia attendere molto un prossimo album e torni presto in Italia.


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