Marrageddon: tutti alla corte del re

Scritto da il Settembre 25, 2023

Lo scorso febbraio avevamo scritto un articolo intitolato “Aspettando il Marrageddon” e adesso che lo abbiamo vissuto di persona all’Ippodromo del trotto con i piedi ricoperti di fango possiamo dire che lo show ha superato ogni aspettativa. Marra non solo ha provato di avere tutto il diritto di fregiarsi del titolo di “king del rap” della penisola, ma ha finalmente creato qualcosa che mancava alla scena italiana di questo genere musicale, ovvero un grande evento che lo celebri in maniera sincera, autentica e degna. Il tutto è arrivato nel 2023, a 50 anni dalla nascita della cultura hip hop in America, con un timing che non poteva essere più azzeccato. Persino il cielo ha scatenato il diluvio universale su Milano, graziando però questo spettacolo proprio verso le 16:00, orario puntualissimo di inizio!

Non c’erano proprio tutti tutti, ma quasi tutti i maggiori esponenti del momento, compresi alcuni degli ospiti di Napoli, come Lazza e Madame. Con grande saggezza e lungimiranza non sono stati invitati solo i miti di lunga data, ma anche le nuove e giovanissime star del momento. Questo festival è stato capace di mescolare tradizione e innovazione sottolineando la continuità che li lega. Mai un momento di tensione, una giornata davvero riuscita. L’hip hop ha faticato ad essere riconosciuto nel nostro paese e ha conosciuto anche dei periodi di forte crisi all’inizio dei Duemila, ma al momento sta sulla cresta dell’onda e deve sfruttare, ma anche sapersi godere questo periodo d’oro che speriamo vada avanti ancora un bel po’.

Pomeriggio di fuoco

Dopo il dj set di apertura il primo artista a guadagnarsi il palco è stato il giovane Kid Yugy, direttamente da Massafra, provincia di Taranto. La sua presenza è stata il giusto premio per quello che molti considerano una delle migliori giovani promesse in circolo. Le sue sono barre pesanti come piombo e sfoggiano incastri davvero notevoli. Chiama sul palco per dei featuring due stelle nascenti, Nerissima Serpe e Tony Boy da Padova. Un inizio all’insegna del meglio della new wave. Kid lascia il pubblico sulle note della non-hit estiva “Massafghanistan”.
Prossimo in scaletta è Miles, dj fra i più forti del momento che ha fatto ballare l’ippodromo con dei remix da paura. Segue Anna, unica rapper donna con un suo spazio dedicato. Si fa accompagnare da un corpo di ballerine, perfette per le hit che la contraddistinguono. Da “Bando” a “Vetri Neri” la ragazzina di Savona ne ha fatta di strada. Ad affiancarla sul palco arriva poi il suo amico Artie 5ive per “Anelli e collane”.

La situazione comincia a farsi seria con Paky, che prorompe sul palco scaricando rime come un kalashnikov e dice di portare il “gangsta rap” in versione nostrana: missione compiuta appieno. La rabbiosa energia sprigionata è immane. Subito dopo raccoglie il testimone Shiva, il “principino di Milano” cresciuto anche facendo freestyle al Muretto. L’angolo più street del festival si conclude con il loro featuring “Bibidi Bobidi Bu”. Avrebbero potuto fare anche “Star” ma sarà per the next episode.

Showcase a sorpresa

La scaletta resa nota in precedenza è stata rispettata quasi al minuto, ritagliando però degli spazi per degli showcase a sorpresa. Totalmente inaspettati dopo la performance di Kid Yugi sono arrivati due veterani del calibro di Ensi e di Nerone. Queste due cinture nere del freestyle hanno portato del buonissimo hip hop verace presentando alcuni pezzi del loro joint album “Brava Gente”. Una vera botta di vita come una “bistecca al sangue ad una cena vegan” e il pubblico li ha accolti a braccia aperte dimostrando che la loro ricetta funziona ancora. Insomma “Se non esce sangue dalla cassa non è cosa”.

Dopo Anna, Shiva e Paky, è arrivato un assaggio dell’attesissimo “Divina Commedia Tour” di Tedua che infiammerà questi ultimi mesi del 2023. Il rapper genovese ha stupito con i suoi extrabeat e i suoi pezzi poetici e dalle sonorità uniche. Essendoci già comodamente nel backstage il giovane rapper di Massafra, il pubblico ha avuto la versione quasi completa della graffiante “Paradiso artificiale”. Mancava solo Baby Gang, assente per i suoi problemi giudiziari e che Marra saluterà in corso serata augurandogli di risolvere i suoi problemi giudiziari e invitando la gente a non giudicare la sua storia.

Cala la sera: Fibroga e Salmon Lebon al mic

Una sezione a parte deve essere per forza dedicata ai due artisti che hanno avuto il vero onore di precedere il king, ovvero Fibra e Salmo. Entrambi vantano delle carriere lunghissime e sono delle colonne portanti della doppia acca italiana. Fabri ha portato il rap alle masse pur rimanendo “real” e Salmo spacca i palchi dall’inizio ed è riuscito per primo a consacrare il rap a San Siro. Fabri apre con l’Intro di “Caos”: “1999 entro nella scena, porto rime nuove…”, in cui ripercorre tutta la sua carriera fino al suo al suo ultimo album. Intervalla tormentoni come “Fenomeno” a pezzi più datati ma leggendari come “Rap in vena”. Sul palco solo lui con un outfit total black e il fedelissimo DJ Double S: la forza prorompente dell’autenticità e della semplicità che ha conquistato intere generazioni.

Salmo invece sceglie “90 minuti” per la sua entrata dirompente in scena. Veste sportivo e di un rosso squillante con dei guanti di vernice rossa luccicanti. Canta un sacco di pezzi ma si vede che gli brillano sempre particolarmente gli occhi con “1984” e quando sul finire si mette in consolle. Si scatena, salta, corre, quasi bacia la telecamera, e si lancia in remix velocissimi come quello di “Papparapà”. A rincarare la dose arriva anche Noyz per “Mic Check”, che si ferma anche per un colpo di scena clamoroso. I due si lanciano a capofitto su un campionamento di “Breathe” dei Prodigy, con un testo mai sentito prima e dal ritornello che è non a caso “Respira”. Ed ecco che boom, spunta un Marra assatanato con tanto di balaclava rosso, e che non si era ancora mai fatto mai vedere sul palco. Insomma potrebbe trattarsi di uno spoiler di una collaborazione nella cornice del chiacchierato joint album di Salmo e Noyz. Ci lasceremo sorprendere. Salmo è felice come un bambino e saluta il tappeto umano di 80000 spettatori con una delicata perla: “Lunedì” in versione a cappella.

Le Grand Finale

Ovviamente l’anfitrione si è riservato la chiusura in pompa magna della mega festa sold out con un live che ne ha ribadito la potenza indiscussa: fiamme, corpo di ballo, fuochi artificiali e tanti coupe de theatre. E quale canzone migliore per entrare da vincitore sul palco se non “Ba da bum cha cha”, quella che lo ha portato alla ribalta nel 2008. Segue una prima parte riservata ai brani degli esordi che il pubblico fedele sa tutti a menadito. E una volta scaldati bene gli animi arriva la Santeria.

Santeria: la magia di Marra e Guè

Quando era giunto l’annuncio che per la data di Napoli ci sarebbe stato uno speciale “Santeria” chi aveva acquistato il biglietto per Milano probabilmente ci è rimasto molto male. Per questo a un certo punto Marra ha annunciato sulla sua pagina Insta che lo avrebbe portato anche nel capoluogo lombardo. La par condicio è importante, ah ah! Scherzi a parte, questa parentesi che ha visto due dei maggiori rapper italiani nonché amici fianco a fianco è stata mozzafiato. Pezzi epici come “Money”, “Salvador Dalì”, “Insta Lova” tornata virale su Tik Tok a pochi giorni dall’evento e “Scooteroni”. Molti si aspettavano la presentazione del sequel di questo album, o almeno qualche spoiler, ma non è successo. In ogni caso il pubblico ha ricevuto un sacco di “Love”, mega hit accompagnata per la prima volta nella serata dai fuochi artificiali. In questo tripudio di emozioni Marra esprime tutto il suo affetto per Guè ricordando che è grazie a lui che ha iniziato a rappare.

Ospiti a sorpresa e ringraziamenti conclusivi

Ed ecco che dopo il “Persone Tour” Marra riporta in live alcuni fra i migliori pezzi estratti dai suoi ultimi album durante i quali fioccano le ospitate. I due vincitori di Sanremo 2022 ammaliano con le loro voci: Mahmood, il gemello giovane di Marra, reinterpreta “Io”, mentre Blanco si esibisce nel featuring “Nemesi”. Fra i due big, piccolo intermezzo in cui Marra inizia il brano “Denti” facendosi sollevare con delle corde come un deus ex machina e anche il brano “Pagliaccio” con il tenore Cristobal. Poi a toccare ancora più nel profondo l’anima degli spettatori una Madame che accompagna il king cantandogli a un centimetro dalla faccia e con dei delicatissimi guanti di pizzo. Lazza era previsto per Napoli, ma in casa sua non poteva non fare una strofa: quindi “Sport remix” anche con il ritorno di Paky sul palco. L’Ippodromo vibra. È quasi mezzanotte il pathos sale con Crudelia, un pezzo doloroso che ha cambiato Marra e apparentemente ultimo della serata. Marra ringrazia fra il bagliore dei fuochi artificiali ma poi rientra per il bis: “64 Barre di Paura” ricordando che lui è arrivato dove è adesso, ma è “Pa-, pa-, Partito da zero!

Per i fan c’è ancora la tappa di Napoli, sabato 30 settembre all’Ippodromo di Agnano, purtroppo già sold out e che sarà sicuramente altrettanto sontuosa. Geolier farà il padrone di casa, con altri grandi nomi come Nayt, Ernia e Lazza. Nel toto ospiti a sorpresa potremmo ipotizzare Nicola Siciliano, Clementino e forse anche Luchè, tutti napoletani. Il Marrageddon è stato una pietra miliare nella storia del rap italiano e non possiamo che augurarci che ci saranno altre edizioni, anche a cadenza biennale o triennale. Per la prossima edizione già chiediamo a Marra e Guè uno showcase di Santeria 2! La speranza è l’ultima a morire.


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