NoLo. Un quartiere tra il vecchio e il nuovo
Scritto da Redazione il Maggio 16, 2022
Da dove nasce il nome NoLo?
Il nome del quartiere nasce a New York, dove un gruppo di amici seduti in un bar si divertono a trovare un nome per la zona di Milano in cui abitano e che un nome ancora non ce l’ha. NoLo sta per Nord di Loreto, ed indica quel pezzo di città che sta tra viale Padova, piazzale Loreto, viale Brianza, il bastione dei binari della Stazione Centrale e l’arco di ferrovia che dalla Centrale corre verso sud est. Il nome si è diffuso prima per passaparola e dal 2019 è stato adottato ufficialmente dall’amministrazione comunale.
Il quartiere NoLo e le Piazze Aperte
Il quartiere nasce come quartiere popolare, per accogliere i flussi migratori degli anni ’60. Anche in tempi più recenti è stato interessato da flussi migratori di varia provenienza, soprattutto extra-europei. e questo gli ha fatto guadagnare la fama di uno dei quartiere più multietnici della città, con un mix di culture e tradizioni che si sono incontrate e mescolate.
Negli ultimi anni il quartiere sta vivendo una fase di rigenerazione urbana, partita dall’iniziativa degli abitanti e promossa dall’amministrazione comunale attraverso iniziative come quella chiamata Piazze Aperte, che ha coinvolto piazza Spoleto, diventata con i suoi colori, le panchine, i tavoli da ping pong, il nuovo cuore della socialità del quartiere.
Tra vecchio e nuovo, dentro a NoLo troviamo tante cose interessanti:
Il mercato rionale di viale Monza
Nel quartiere troviamo il mercato rionale di viale Monza, uno dei più antichi della città, realizzato nel 1933 su progetto di due ingegneri Massari e Secchi. Si tratta di una struttura imponente, una vera basilica a tre navate, quella centrale coperta da una volta a botte maestosa, struttura purtroppo oggi non più visibile, perchè coperta da un controsoffitto. Ma all’esterno la struttura del mercato conserva tutta la sua maestosità originaria. Questo mercato, nato in un periodo in cui la città stava vivendo una grande espansione e vitalità, era dotato di servizi innovativi, come il deposito per le biciclette, le celle frigorifere, un servizio di sorveglianza diurna e notturna.
L’ing. Luigi Lorenzo Secchi, noto anche per essere il progettista della Piscina Cozzi ed architetto conservatore della Scala di Milano dal 1932 al 1982, progettò anche la scuola all’aperto Luigi di Savoia, costruita all’interno del parco Trotter.
Il Parco Trotter e la casa del sole
Il parco Trotter è un’altra meraviglia del quartiere NoLo. All’interno del parco c’è una scuola.
Oggi si chiama Istituto comprensivo Giacosa, ma nel 1922, quando il comune di Milano acquistò l’area per realizzare un modello di scuola innovativo, una scuola speciale all’aperto destinata ai bambini di costituzione fragile, si chiamava Casa del Sole.
In questa scuola i bambini non studiavano solo in aula, ma avevano a disposizione un teatro, la piscina, la fattoria, il frutteto e gli orti. In quel contesto potevano dedicarsi ad attività che sviluppavano la loro creatività e le loro capacità fisiche ed intellettuali, a contatto con la natura nel parco.
La Casa del Sole fu frequentata anche dal piccolo e gracile Giuseppe Meazza, detto il Peppin, considerato da molti il più grande giocatore italiano di tutti i tempi.
Street art: i murales di Nolo
Il quartiere è ricco di murales, firmati da artisti internazionali. In Via Padova troviamo il murales di Robico dedicato alla vecchiaia, e in via Leoncavallo quello di Chekos Art dedicato alla giovinezza.
E poi c’è via Giovanni da Pontano che è la strada dei murales che si susseguono sul muro della ferrovia, una vera galleria d’arte all’aperto, dove è possibile vedere anche i graffiti tridimensionali di Urban Solid, che nel 2016 con il progetto OUT hanno esposto lungo la via quattordici delle loro opere.
Il cinema Beltrade
Il cinema Beltrade si trova in via Nino Oxilia 10, una strada intitolata ad un regista dei primi anni del novecento. Nasce negli anni ’30 come sala cinematografica parrocchiale. Oggi è un cinema che proietta i film in lingua originale, film indipendenti, documentari e pellicole lontane dalla grande distribuzione.
Di Luana Falasca