Stevie Ray Vaughan e l’invidia del destino (21.03.23)
Stevie Ray Vaughan e l'invidia del destino (21.03.23) Marzo 21, 2023
Ci sono due Stratocaster che bruciano, che piangono. In realtà ce n’è una soltanto, sono due momenti diversi, due facce della stessa Fender e dello stesso uomo. Stevie Ray Vaughan. La chitarra brucia, piange. Il pubblico si lascia trasportare, si lascia investire da un orgasmo di note, una cascata di ferocia e bellezza, distorta come solo il suono di una Strato e di un pedale Wah-wah possono mettere al mondo. Poi c’è il rovescio, la Fender che brucia sul serio tra i rottami caldi di un elicottero; il top di quella chitarra, adesso, sembra davvero legna riarsa mentre finisce un barbecue. O almeno è così che la immagina chi resta e piange: il fratello di Steve, Jimmie, l’ex moglie Lenora, Clapton e la sua incredulità. Piange il mondo intero, perché il destino ha voluto ribadire che resta lui il più forte, a dispetto del talento e dell’Olimpo cui Stevie Ray Vaughan era indirizzato. Ma questo è l’epilogo. Andiamo con ordine, partiamo dal principio.