Quartiere Stadera Milano: tanti nomi per un solo quartiere
Scritto da Luana Falasca il Gennaio 12, 2022
Il Quartiere Stadera dista dal centro di Milano 4 chilometri ed è situato nella periferia sud di Milano, vicino al Naviglio Pavese e delimitato da Via Giovanni da Cermenate e dal quartiere Chiesa Rossa. Le altre vie di riferimento del quartiere sono la via Palmieri, la via Neera, la via Montegani. Ma è la via Stadera a dare il nome al quartiere, che a sua volta lo riceve da una delle cascine presenti sul territorio negli anni 20.
Da dove proviene il nome del Quartiere ?
Il termine Stadera proviene da un’antica pesa collocata in una cascina del Naviglio Pavese, che rilevava il peso delle merci prima di essere imbarcate.
Nel 1926 il regime fascista costruì nella zona quasi duemila alloggi per gli sfrattati della baracche sorte in zona ticinese e il quartiere venne chiamato “Quartiere 28 ottobre”, per celebrare il ricordo della Marcia su Roma.
Sembra però che la popolazione, costituita soprattutto da operai, lo ribattezzò “Baia del Re”, ricordando la base di appoggio della spedizione di Umberto Nobile che col dirigibile raggiunse il Polo Nord, ma che ahimè finì con un tragico incidente.
Il Quartiere Stadera racconta una storia sempre in bilico tra le difficoltà sociali e l’associazionismo. Qui si conta un alto numero di migranti, presenti sul territorio da più generazioni; sono presenti una moschea, la chiesa cristiana evangelica della comunità filippina e la Chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa.
La Chiesa di Santa Maria Annunciata
Pur appartenendo agli anni Trenta la chiesa di Santa Maria Annunciata situata in via Neera 24 con affaccio sulla via Montegani, è un luogo di modernità da non lasciarsi scappare, un fiore all’occhiello per il Quartiere Stadera. L’edificio ha un aspetto sacro ma sobrio, addirittura spoglio negli elementi che lo compongono, come l’altare e le pareti, le tre navate e le tre absidi. Dal 1996 ospita l’installazione di Dan Flavin: grande designer della luce e profondo conoscitore della teologia. La sua opera, chiamata “Untitled”, ultimata grazie all’intervento della Fondazione Prada, è la realizzazione di spazi illuminati da luci colorate che mettono in evidenza le strutture dell’edificio.
Sono anche in buon numero le associazioni che operano nel campo dell’integrazione e scambio sociale, cura agli anziani, cultura, tempo libero e senso di comunità tra residenti.
Il quartiere Stadera e le sue botteghe
Da menzionare ci sono due botteghe famose. La prima, in via Agilulfo, è quella di Peppino Drali, più semplicemente “il Drali”, il meccanico famoso e purtroppo recentemente scomparso, che costruì le biciclette Bianchi di Fausto Coppi. Di lui si racconta che permise ad Anquetil di fare il record dell’ora al Vigorelli, costruendogli una bici durante una notte. La seconda bottega è in via Montegani ed è l’Atelier di Carlo Colla, il laboratorio di burattini dove nascono, grazie al lavoro di scultori, falegnami, costumisti e parrucchieri esperti, le marionette che da sempre animano il magico mondo delle fiabe abilmente raccontate.
Tra le canzoni d’osteria, ancora vive sul territorio, si canta ancora la ballata “Tri occ andaven a bev a la Baia Del Re”, una di quelle filastrocche con la progressione numerica che può essere cantata all’infinito.
Tri oc andaven a bev a la baia del re
tri oc, dü oc, un’oca, un’uchina e un’ucheta
andaven a bev a la baia del re