Vedovelle e draghi: la vera Milano da bere
Scritto da Luana Falasca il Aprile 16, 2023
Pesa 280 chili, è alta un metro e 55, ha 92 anni ed è in ottima forma.
È la vedovella, la fontanella pubblica della città di Milano.
Un vanto tutto milanese
Sono oltre 600 le vedovelle distribuite su tutto il territorio comunale e il loro nome è dovuto al continuo “piangere” acqua da un rubinetto di ottone a forma di drago.
Questo rubinetto ispirato probabilmente al biscione, simbolo dei Visconti, e il colore verde con il quale è dipinta la ghisa (RAL 6005), hanno fatto guadagnare a questo simpatico oggetto il soprannome di drago verde.
Dal 1931 le vedovelle vengono realizzate nelle Fonderie Lamperti di Castellanza, in provincia di Varese.
A causa degli attuali costi elevati, la produzione delle singole parti che le compongono si è spostata all’estero, ma l’assemblaggio e la verniciatura nei colori originali avviene ancora in territorio lombardo.
La più antica di tutte le vedovelle è quella che si trova in piazza della Scala. È un modello speciale, disegnato alla fine degli anni Venti dall’architetto Luca Beltrami.
È unica perché è tutta in ottone dorato, incorniciata a terra da un elegantissimo mosaico a greca bicolore.
Il ciclo virtuoso dell’acqua
Vogliamo festeggiarle, le vedovelle, perché il 22 marzo è stata la Giornata mondiale dell’acqua.
Neanche una goccia erogata da queste fontane viene sprecata. L’acqua non utilizzata, infatti, viene recuperata negli impianti di depurazione e utilizzata per l’irrigazione dei campi presenti intorno alla città.
Inoltre, le fontanelle hanno anche una funzione idraulica importante: sono posizionate in punti strategici della rete dell’acquedotto e contribuiscono a sfiatare le sacche d’aria che si formano nelle tubazioni, impedendo aumenti di pressione che potrebbero danneggiarle.
Ci piacciono molto queste milanesissime vedovelle, i nostri draghi verdi, perché con la loro presenza ci insegnano a fare buon uso di una risorsa sempre più scarsa, la più importante del nostro pianeta.
E ci ricordano che l’acqua è un bene che appartiene a tutti, che l’accesso a essa è un diritto fondamentale e inalienabile.